Oggi ancora gli indigeni mayo e yaki nello stato messicano di Sonora praticano la loro danza tradizionale, la Danza del Cervo.
La danza del cervo (yiiwa maaso in lingua yaki moderna, yîhua mâzo nella grafia arcaica, imaseualis masatl in náhuatl moderno) secondo l’antropologo messicano Arturo Warman era praticata già dall’epoca pre–ispanica con pochissime variazioni.
La yiiwa maaso è l’antenata di quelle moderne rappresentazioni fatte per esempio contro la caccia o altre cose del genere: la danza racconta la storia della vittoria del cervo sui paskolas, i cacciatori.
Il cervo è il simbolo degli indigeni mayo, ed è eroe culturale anche degli yaki! Non c’è da dimenticare che comparisse anche nelle mitologie di aztechi, maya e di altre civiltà.
L’attore che interpreta il cervo viene scelto fra i bambini piú belli della tribù e viene trattato con ogni cura perché il suo destino era quello interpretare il cervo. Durante la rappresentazione si adorna in tutti i modi, con collane di perline e di stoffa.
I copricapo ed i costumi indossati sono molto belli ed appariscenti. In particolare l’attore del cervo si copre gli occhi con un velo, pone un copricapo in stile maya a forma di cervo sulla sua testa e indossa bracciali di stoffa bianchi. Gli attori vanno in scena a torso nudo.
La rappresentazione inizia con la musica, e poi entra in scena il cervo. Questo cade a terra colpito mortalmente dai paskolas, ma si rialza e li sconfigge. L’attore che interpreta il cervo dimostra la sua agilità compiendo movimenti leggiadri e leggeri come un vero cervo!
È probabile che nell’antichità yaki e mayo questo rito fosse un pó come il pok–ta–tok o olama dei loro vicini del sud e del nord: una festa che coinvolge in pieno il pubblico e che forse era collegata con riti ben piú profondi.
Oggi però c’è chi la considera un semplice ed insignificante balletto. Mah…
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